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A termine

I BLOG SONO FINITI, blogger avete stilato il vostro personale testamento? Quanta audience avrete? La moderate? La desiderate? Anonimo 1 che risponde ad anonimo 2. La stupidità sta crescendo a dismisura e fa scuola pubblica.
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NON ESISTE UN LUOGO TRANQUILLO PER UN UOMO AGITATO

Voi pensate che io scappi, invece sto fermo: una parte di me almeno è immobile, fa da volano a quell'altra che ho lanciato in giro per cercare un senso. Non uso una rete a strascico, troppo distruttiva e poco selettiva; piuttosto alcuni emissari, sub esperti, che stanno scandagliando gli abissi. Tornano in superficie e mi fanno un cenno con la testa...finora niente! Io nel frattempo sono stato richiesto dal direttore del liceo di mio figlio, col quale ebbi tempo fa un'accesa discussione di tenore letterario, di tenere una piccola conferenza su un argomento particolare. Ho accettato la "sfida" e sabato mattina davanti ad un'ottantina di ragazzi felici soprattutto di non far lezione, ho parlato e discusso per circa un'ora. Il canovaccio iniziale ve lo posto qui sotto. E' stata un'esperienza vivace, controversa, fondamentalmente positiva ma mi ha convinto che non esiste un luogo tranquillo per un uomo agitato.  La letteratura siciliana fra lingua e diale

25 APRILE

Questo è il post originale scritto il 23 aprile del 2010, riveduto e corretto negli anni seguenti per non turbare il mio e vostro quieto vivere. Quel tempo è finito. Esistono molte storie, in genere scegliamo quella che ci fa più comodo in quel momento ma esiste anche l’eventualità, fondata sul motto latino “vae victis” ,che si scelga la storia parziale di chi la partita di quel particolare periodo l’ha vinta. Non c’è cosa più fisiologica per i finti storici che plasmare a proprio uso e consumo alcune storie, sfrondarle da certi particolari e rimetterle in circolazione come dimostrazione inoppugnabile della etica superiore da cui hanno tratto origine. Se in aggiunta a questo gli eventi possiedono quel tanto di drammaticità e crudeltà da farli apparire ripugnanti il gioco è fatto. Gli anni tra il 43 e il 46 sono stati la base ideologica su cui costruire la Repubblica, questa Repubblica: la storia che la sottende è quella dei vincitori e non può che annullare tutte le altre ragioni anch

Anonimi

NIENTE E’ PREVEDIBILE, NIENTE E’ SICURO. Non ho più prospettive virtuali, non ho la “vostra “ educazione, non possiedo il vostro stile e non pretendo di imporre il mio. Ho solo questo luogo e non riesco ad immaginarne il destino: strano per uno come me che conosce bene la storia e ne ha scritte tante. Volevo scrivere un profilo personale ma non mi esce niente di meglio di questo: in fondo siamo tutti degli anonimi particolari in questo mondo virtuale. Diciamo di noi ma manca lo sguardo, l’occhiata, il ritmo del passo e il suono della voce. Qui scrivo solo per me, per lasciare un segno alle spalle dei miei giorni: sembra un vezzo ma è una necessità. Scrivo per liberare la vita che mi porto dentro, tutto il resto viene dopo, ma che ci siate voi in sala è una coscienza che possiedo dal primo momento in cui ho battuto sulla tastiera di un computer.

La componente sociale dei social

Non avevo messo nel giusto conto questo aspetto del problema, non avevo riflettuto sul serio sulla componente “sociale” e di condivisione che gli umani usano fra loro; poco alla volta mi sono reso conto che limavo, smussavo, persino non dicevo in certi casi, quando io ero da tutt’altra parte e di tutt’altra idea. Tanto disponibile ad ascoltare e così poco fermo nel farmi ascoltare.

Mistero buffo

Dario è morto stamattina a Milano, la sua città. Vederlo a teatro era uno spettacolo, recitava con il gesto e la mimica, era trascinante. Non mi è mai riuscito di vederlo solo come un artista di teatro e forse nemmeno lui si considerava tale e questo lato della sua vita mi ha impedito di considerarlo un genio assoluto. Un tipo da nobel per intenderci. Fo è vissuto dal 47 in poi dentro l’alveo di una intellighentia di sinistra che a Milano aveva una roccaforte importante, era perfettamente inserito dentro l’unico circolo culturale che importasse, l’unico che domina l’ambiente culturale in Italia da settantanni. In questo contesto che condiziona anche oggi qualsiasi manifestazione mediatica chiunque (figuriamoci un istrione come lui) avrebbe potuto salire agli onori di essere considerato un maestro. Della signora Rame non parlo per rispetto verso chi non c’è più ed era una signora, sono certo che si amassero veramente e lo trovo commovente. Dario è nato dentro la guerra civile che insan

Palermo, foro italico

Se fossi uno storico di livello, uno come Villari, ad esempio, oggi, affacciato da questa balconata, direi che essa e tutto quel che vi sta attorno, sono l’esempio perfetto dell’arretratezza e del distacco dall’altro mondo, dall’altra Italia, quella unita all’Europa. Se non avessi letto fin da ragazzo, se i miei non fossero stati quelli che sono ed io non avessi camminato su e giù per le strade di questa penisola vagheggerei facilmente facili scappatoie culturali per lasciare la mano. Se non mi fossi perso dentro certi tramonti e certi profumi e li avessi considerati solo parte di un bel viaggio esotico, oggi guardando il lungomare e la nave che sta per entrare in porto direi a me stesso: peccato tanta bellezza in tanto disordine. Ma io sono un uomo del secolo scorso, per qualche strana condizione non ripetibile vivo davanti a quest’epoca che crede di poter essere quella definitiva… è giusto così perchè la speranza rinnovabile è l’unica cosa certa per ogni nuova generazione.